Canoni di bellezza irraggiungibili! Sempre più il mondo delle influencer e delle celebrity veicola messaggi di una perfezione che sembra irreale, finta. Alzi la mano chi si è sentita, anche per un attimo, in disagio con se stessa e con la propria pelle in un periodo della propria vita. Non ne parliamo quando entriamo nella sezione esplora di Instagram! Non è facile essere positive e sicure di sé con una pelle che non rispecchia la nostra idea di bellezza. Non è facile vivere una socialità senza sentirsi a disagio per i brufoli che ancora a 30anni continuano a venire fuori.
Qualcuno risponderebbe: LA PELLE è il tuo SPECCHIO INTERIORE!

Ma, ritorniamo alle influencer. La strada sembra prendere una direzione diversa, nuova. Molte attrici, modelle e influencer hanno iniziato a fare dei loro “difetti” il loro punto di forza, mostrandosi al naturale. Soprattutto sui social non nascondono più l’acne.

Ebbene sì! Anche le modelle e le influencer hanno l’acne.

La 24enne Jess Mackenzie, per esempio, ha voluto essere un punto di riferimento per tutte le ragazze alle prese col suo stesso problema per incoraggiarle a non vergognarsi, sottolineando che bisogna amarsi e accettarsi per come si è. In uno dei suoi post su Instagram, Jess ha scritto: «Viviamo in un mondo in cui il fotoritocco è diventato la norma e può essere scoraggiante accettare sulla timeline qualcosa che non sia una pelle senza pori, impeccabile e modificata. Tutto questo è irrealizzabile e non realistico. Cominciamo ad essere più fedeli a noi stessi e fedeli agli altri! Accettiamo la nostra pelle naturale, con o senza acne».

Anche Aurora Ramazzotti di recente ha parlato del suo rapporto con l’acne, mostrando più volte il suo volto al naturale senza filtri e senza trucco. Tutto ciò per incoraggiare le ragazze a non nascondersi, a non farsi ossessionare dalla perfezione ma soprattutto a non credere a ciò che i social veicolano.

Acne Positivity e Acne influencer

Affrontare l’acne con positività è la nuova frontiera della socialità, ma soprattutto dell’Essere sé stesse superando stereotipi e canoni di bellezza imposti.

A partire dal concetto di skin positivity nasce il movimento di “acne positivity”. L’acne come le lentiggini, le cicatrici e le smagliature è solo una delle tante facce della nostra medaglia. Nascondere che non esista, o semplicemente associare l’acne al concetto di brutto o ripugnante non è il modo migliore per risolvere il problema. Ricordiamo che le conseguenze psicologiche che possono derivarne sono diverse: depressione, ansia, tristezza, carenza di autostima e difficoltà nelle relazioni. Bisogna quindi parlarne ed educare, soprattutto sfatare il mito che lega queste problematiche all’idea del “brutto” o della scarsa igiene.

È proprio quello che fanno le “Acne influencer”, giovani ragazze che decidono di mostrarsi sui profili social con le loro imperfezioni facciali. Lo fanno senza vergogna, sfidando il sistema delle perfezione assoluta. Il messaggio è chiaro: sono stanche di dover coprire la loro acne con strati e strati di trucco, per apparire solo finte.
L’attrice di Riverdale Lili Reinhart ha dichiarato di recente: «Soffro di acne cistica dall’età di 12 anni e questo mi ha sempre causato dei grossi problemi di autostima, ma alla fine mi sono resa conto che i miei brufoli non mi definiscono».

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naturale e consapevole di sé!

La mission di BioAke è il benessere della pelle, che va di pari passo con un aspetto sano. E quando stiamo bene, siamo anche più belle!

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